Team Illuminate, l’incredibile ritorno di Horner: “Mi hanno chiesto di fare un paio di gare con loro”
Nella prova in linea dei Campionati Nazionali USA di stasera ci sarà tanta curiosità nel rivedere all’opera Chris Horner. L’ormai 46enne americano, nel clamore generale degli addetti ai lavori, ha annunciato qualche giorno fa il suo ritorno in gruppo, che gli permetterà di provare a conquistare la maglia a stelle e strisce di campione nazionale da indossare per un anno. L’ultima sua corsa da professionista risale al 10 settembre 2016, la Reading 120 con la maglia della Lupus Racing Team, ma il Team Illuminate ha deciso di dargli una nuova chance e vedere cosa ne esce.
Vincitore della Vuelta a España 2013, Horner ha dovuto combattere negli ultimi anni con un’infezione dei bronchi che lo ha fortemente debilitato e che non gli ha permesso di allenarsi a dovere per un anno e mezzo, anche a causa di una difficile diagnosi da parte dei medici, i quali hanno fatto fatica ad individuare la vera natura del problema. Da qualche tempo è però tornato ad allenarsi seriamente, soprattutto in mountain bike, e la chiamata del direttore sportivo del Team Illuminate Chris Johnson è arrivata al momento giusto.
“Mi ha ha chiamato e mi ha chiesto di fare un paio di gare con loro. Io gli ho risposto che ero in forma e che forse ci sarei stato. Sinceramente mi stavo chiedendo se lo avesse chiamato mia moglie per farmi uscire di casa – ha scherzato Horner in un’intervista a Cyclingnews – Con la federazione statunitense, con l’UCI e con Chris abbiamo lavorato duramente lunedì e martedì per essere al via dei campionati nazionali”. L’ex corridore della RadioShack avrà anche l’opportunità di correre il Sibiu Cycling Tour in Romania e poi un’altra corsa secondaria in Colombia.
Le sue ambizioni nella corsa di stasera sono un’incognita e anche lui si è detto incerto su quello che realmente potrà fare: “Allo sprint non potrei battere nessuno, ma sulle salite potrei fare qualcosa – ha ammesso – Vedremo se sarò abbastanza in forma da poter seguire i migliori in salita, e poi avere la tattica, l’intelligenza e anche un po’ di fortuna. Ma non sarà una tragedia se verrò staccato e finirò 20esimo o 30esimo. Non corro da due anni, quindi posso aspettarmi sia una vittoria che un 40esimo posto“.
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